"Troppe pressioni", l'avvocato della famiglia che vive nel bosco rinuncia all'incarico. No...

Scritto il 26/11/2025
da agi

AGI - “Purtroppo, ieri sera, dopo attenta riflessione ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham”. Giovanni Angelucci, avvocato, con una lunga dichiarazione, annuncia così la decisione di rinunciare alla difesa della coppia che vive in un bosco nella provincia di Chieti coinvolta in un caso giudiziario (e politico)dopo che il Tribunale per i Minori dell’Aquila, ha sottratto i tre figli per trasferirli in una casa famiglia.

“Mi sono visto costretto ad una simile scelta estrema - sottolinea - che è l'ultima che un professionista serio vorrebbe adottare, dal momento che negli ultimi giorni i miei assistiti hanno ricevuto troppe pressanti ingerenze esterne che hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente. Ho visto Nathan di persona lunedì sera presso il mio studio dove era venuto per formalizzare l'incarico all'ingegnere di parte".

Intanto sono stati già nominati i nuovi legali. Si tratta degli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, entrambi del foro di Chieti. I due professionisti, che hanno preso il posto di Giovanni Angelucci stanno preparando il ricorso in vista della scadenza del 29 novembre, contro l'ordinanza del Tribunale dei Minori dell'Aquila che nei giorni scorsi ha disposto che i tre figli della coppia venissero collocati in una casa famiglia.

Nordio, interverrò se dovessero emergere profili disciplinari

Il caso della famiglia che in un bosco in provincia di Chiedi continua ad alimentare il dibattito politico.  "Laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterò i poteri conferiti dalla legge", rileva il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo al question time alla Camera, in merito al provvedimento con cui il tribunale dei minorenni de L'Aquila ha disposto il collocamento dei tre figli minori in una casa famiglia

L'avvocato della famiglia rinuncia all'incarico 

Con una lunga dichiarazione inviata alla stampa, l'avvocato Giovanni Angelucci spiega le ragioni che lo hanno spinto a rinunciare all'incarico. Riferendosi a Nathan, il padre dei tre bimbi collocati nella casa famiglia, afferma: "Avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un'abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal Sindaco Masciulli. Tuttavia, nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion - Birmingham, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri".

"A ciò si aggiunga – prosegue l'avvocato  - che sempre nella giornata di ieri avrei dovuto raccogliere anche un'altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell'immobile, ma per quanto riferitomi dagli interessati simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi ed impattanti, sicché hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto già predisposto dal tecnico di fiducia.

Peraltro, sempre nella mattinata di ieri "un geometra del posto che si era messo in contatto con il sottoscritto avvocato, si è recato presso la 'casa del bosco' insieme ad un rappresentante della ditta SSAAP San Salvo Appalti S.p.A. disposta ad eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese: tuttavia pare che pure questa offerta sia stata respinta dal signor Trevallion".

"Avevo inoltre preso appuntamento per questa mattina anche con una psicologa psicoterapeuta infantile - specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale, al fine di poter fornire ai coniugi Trevallion Birmingham un supporto tecnico scientifico in tal senso, ove necessario nel corso del futuro giudizio", spiega.

“Dal momento che per il sottoscritto difensore – evidenzia sempre l’avvocato Angelucci - i predetti passaggi logistici e tecnici erano e sono imprescindibili ai fini della predisposizione del ricorso per reclamo in scadenza, e dal momento che il tempo a disposizione non permette indugi né ripensamenti, con mio sommo malincuore ho ritenuto doveroso e necessariorinunciare al mandato difensivo, non potendo in tutta coscienza e nel rispetto della deontologia professionale impostare una difesa monca e non aderente alla linea difensiva che io avevo indicato e concordato già da tempo con i miei assistiti”.