Quando la vittima è disabile. Storia di Sole

Scritto il 25/11/2025
da agi

AGI - Storia di Sole, una donna milanese di 54 anni vittima di violenza da parte dell'allora compagno che ha approfittato anche della sua fragilità psichiatrica. "Esiste in questo caso - spiega all'AGI l'avvocata Giorgia Leone, legale di Sole nell'indagine che ha portato l'ex fidanzato in carcere nel luglio scorso - l'aggravante speciale che si applica in danno di una persona con disabilità accertata. La manipolazione affettiva ha agito in un campo particolarmente delicato perché Sole si era affidata a un 'adulteratore' di sentimenti non avendo, nella sua percezione, la possibilità di essere amata".

Quando incontra Lucio, che è alcolista e fa uso di droghe, Sole è già malata. Soffre di disturbo bipolare e di anoressia, le è stata riconosciuta una disabilità dell'80 per cento. Iniziano a frequentarsi nel 2023, negli ultimi due anni gli abusi verbali, morali e fisici diventano sempre più gravi e quotidiani.

Offese, minacce e violenza

Nell'atto di costituzione di parte civile si legge: "Sole subisce penosissime e umilianti condizioni di vita e continue, ripetute offese alla sua persona con epiteti volgari e dai toni aggressivi, oltre a gravissime minacce di morte rivolte a lei, ai suoi figli e familiari tutti, quali, ad esempio, 'sei una troia, ti ammazzo, uccido te e la tua famiglia e se mi fai fare il carcere io esco e ti brucio viva' (episodio di marzo 2025), oppure 'muori puttana di merda, non vali niente' (episodio di aprile 2025). Non senza considerare i ripetuti rapporti sessuali a cui veniva spesso costretta contro la sua volontà". E ancora: Lucio si piazza a casa di Sole perché la sua famiglia subisce uno sfratto dalla casa popolare e lui non ha più un tetto. "Se mi ami, mi devi aiutare" la incalza e si fa pagare tutto, aperitivi, pranzi e cene. Il disturbo di Sole peggiora, la sofferenza per questa relazione scava ancora di più nel suo malessere. Perde molti chili.

Il corpo come prova della sofferenza

"Il suo corpo - scrive Leone - è la prova della sofferenza. Il suo dimagrimento grida la non accettazione di quello che ha dovuto sopportare". Lo "sguardo" di Sole esprime il suo dolore, scrive l'avvocatessa che allega alla sua istanza destinata al giudice una fotografia delle dense ombre sul viso della sua assistita. Lucio finisce in carcere ma non smette il tormento. Scrive lettere di minacce per la madre di Sole, continua a chiedere soldi. Il due dicembre è stata fissata l'udienza preliminare, il difensore dell'imputato accusato di maltrattamenti aggravati ha chiesto il rito abbreviato.

Vulnerabilità e il ruolo dei familiari

"Una donna con un disturbo psicologico, come nel caso di Sole, è sempre più esposta al controllo e alla dipendenza dal partner - è la riflessione dell'avvocata che sottolinea la particolarità di una violenza in cui la vittima è disabile -. La malattia può limitare maggiormente l'autonomia, ridurre la forza fisica, ma soprattutto indebolire la capacità di opporsi o di chiedere aiuto. Tutto ciò diviene terreno fertile per isolare la vittima e crea una condizione di vulnerabilità strutturale che l'aggressore può percepire come, addirittura, un'opportunità per esercitare maggiore dominio sulla vittima. In pratica quando la vittima è già malata, fragile o in condizioni di vulnerabilità fisica o psicologica, la violenza non solo colpisce la persona, ma sfrutta consapevolmente la sua debolezza, in una progressione di fatti sempre più dolorosi.Nella vicenda che riguarda Sole è stato fondamentale, per fortuna, il ruolo di sostegno dei suoi familiari poiché ha rappresentato, in ogni momento, un presidio di protezione e supporto".