AGI - Il gip di Rieti, Giorgio Bova, ha convalidato i fermi dei tre ultrà accusati dell'agguato al pullman dei tifosi del Pistoia basket, costato la vita a uno degli autisti.
Il giudice, su richiesta del procuratore Paolo Auriemma, ha disposto per i tre la misura cautelare in carcere per omicidio volontario.
Il tifoso tradito dall'intercettazione
Sarebbe stato Kevin Pellecchia, 20enne tifoso della Real Sebastiani Rieti Basket, a lanciare il sasso che domenica scorsa ha colpito a morte il 65enne Raffaele Marianella, autista in seconda del pullman dei tifosi del Pistoia Basket.
A indicarlo un'intercettazione ambientale registrata subito dopo il fermo del giovane dalle telecamere della Questura di Rieti.
L'indiscrezione secondo cui il 20enne avrebbe fatto riferimento al sasso "più appuntito", non coinciderebbe però con quanto messo a verbale dallo stesso tifoso che aveva negato di aver lanciato sassi contro il pullman dei tifosi toscani.
Pellecchia nel pomeriggio è stato portato in tribunale insieme ad altri due ultras del club reatino, il 31enne Manuel Fortuna e il 53enne Alessandro Barberini, per l'udienza di convalida del fermo.
Il gip, gli accusati "erano consapevoli"
I tre tifosi reatini indagati per la morte di Marianella non solo erano consapevoli di quanto accaduto nella tragica serata di domenica, ma avevano contezza anche di ciò, che potenzialmente, sarebbe potuto accadere nel caso in cui il vetro avesse ceduto dall'altra parte, quella del guidatore. Una strage.
E' quanto si legge nell'ordinanza del gip reatino, che in un passaggio, riportando le intercettazioni ambientali disposte presso la sala d'attesa della Questura di Rieti, evidenzia come ai tre ultrà fossero ben chiare "le potenzialità ancor più lesive che le loro azioni avrebbero potuto avere". Lo dice a chiare lettere uno dei tre arrestati: "Se prendiamo l'autista è una strage".
Nell'intercettazione si fa menzione anche alla velocità del pullman, ed è sempre lo stesso indagato a dire: "Un pullman che cammina così veloce, pure se gli tiri un sasso piccolo... l'impatto è grosso". Ovviamente la velocità dell'autobus, cosi' come gli altri relativi elementi rilevati sul luogo dell'incidente, sono tutt'ora al vaglio degli investigatori, che stabiliranno con esattezza quali fattori possano essere stati determinanti e quali no.
Spedizione punitiva
Quella contro il pullman dei tifosi del Pistoia Basket è stata un'autentica spedizione punitiva, coordinata nell'ideazione, nell'organizzazione e nella fase esecutiva dai vertici di un gruppo organizzato di ultrà della Real Sebastiani Rieti chiamato "Bulldog", a capo del quale c'erano due dei tifosi per i quali è stato convalidato il fermo presso il carcere di Rieti, in accoglimento delle richieste del procuratore Paolo Auriemma.
Il quadro che viene fuori nelle 9 pagine dell'ordinanza del gip parla, per l'appunto, di un agguato in piena regola. Partito durante la partita, dagli spalti del PalaSojourner. E' li' che al termine dell'incontro "una quindicina di facinorosi appartenenti al gruppo ultras denominato 'Bulldog', capeggiati in particolare da due degli indagati, Manuel Fortuna e Alessandro Barberini detto 'Aba' si posizionavano presso l'ingresso ospiti animati da intenti belligeranti verso i tifosi toscani - si legge nel dispositivo del giudice -, non riuscendo tuttavia a far nulla a causa del tempestivo intervento del personale della Digos, che li invitava ad allontanarsi nel piu' breve tempo possibile. Ancora assetati di scontro, i leader del gruppo convincevano gli altri ultras a non desistere, e organizzavano una vera e propria spedizione punitiva ai danni dei tifosi pistoiesi, pianificando in particolare di aspettare il pullman sui quali gli stessi viaggiavano, sulla superstrada SS79 all'altezza dell'uscita per Contigliano".
Anche tra le testimonianze raccolte dagli inquirenti, quelle degli altri tifosi ascoltati in questura che al momento non risultano tra gli indagati, si evince come a raggiungere lo svincolo del Comune di Contigliano siano state piu' macchine, con a bordo più persone. Nel mentre, pero', diversi supporters avrebbero desistito, facendo addirittura marcia indietro. Altri, invece, sono rimasti in auto, a guardare i tre che, invece, erano saliti fino al ciglio della strada, già armati dei grossi sassi che, da li' a qualche minuto, avrebbero scagliato contro il pullman dei tifosi toscani, colpendo a morte Raffaele Marianella

