Pasolini, una nuova istanza per riaprire le indagini sull'omicidio

Scritto il 26/11/2025
da agi

AGI - La procura di Roma torni a indagare sulla morte di Pier Paolo Pasolini, assassinato all'età di 53 anni all'Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975, delitto per il quale fu definitivamente condannato l'allora 17enne Giuseppe Pelosi.

Nella conferenza stampa tenutasi mercoledì 26 novembre presso il Sindacato di Stampa Romana in merito allo spettacolo "Pasolini un caso mai chiuso", promosso da Cittadinanzattiva Lazio APS con il patrocinio dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio, l'avvocato Stefano Maccioni ha annunciato di aver depositato, in nome e per conto dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio (rappresentato dal presidente Guido D'Ubaldo), del regista David Grieco e di Giovanni Giovannetti, scrittore ed editore, una nuova istanza per la riapertura delle indagini.

I nuovi elementi che spingono alla riapertura del caso

L'iniziativa del legale trae spunto da nuovi elementi ricavabili anche dalla visione delle immagini fornite dalla RAI del telegiornale dell'epoca, ma soprattutto dall'elaborazione dei dati finora raccolti "che devono necessariamente essere letti unitariamente e che conducono a un'unica conclusione: Pelosi non era con certezza da solo la sera dell'omicidio. Quindi è fondamentale accertare chi fosse con lui, perché venne attribuita esclusivamente a lui la responsabilità dell'omicidio e quale sia stato il movente".

L'appello alla magistratura e al parlamento

"Al fine di sollecitare finalmente una nuova riapertura delle indagini e/o l'istituzione di una Commissione parlamentare di Inchiesta - ha spiegato Maccioni - ho pensato addirittura di ricorrere anche al teatro. Un ringraziamento particolare va all'Ordine dei Giornalisti del Lazio che ha deciso di combattere questa battaglia per la verità per un collega barbaramente ucciso e a tutti quelli che mi stanno sostenendo. Lo spettatore potrà autonomamente valutare gli angoli oscuri, mai investigati, del caso anche attraverso la visione di documenti e filmati inediti. Mi auguro che finalmente Magistratura e Parlamento vogliano attivarsi per far piena luce su quanto accaduto la notte tra il primo e 2 novembre 1975 all'Idroscalo di Ostia", ha dichiarato il legale, che da oltre 17 anni si batte perché si possa arrivare alla verità su questo omicidio.

La storia delle precedenti istanze e i nuovi indizi

Nel 2009 l'avvocato presentò insieme alla criminologa Simona Ruffini la prima istanza di riapertura delle indagini che venne accolta nel 2010 dopo le dichiarazioni rese dal senatore Marcello Dell'Utri in merito al presunto ritrovamento dell'appunto 21 di Petrolio.

A seguito di quelle indagini si è pervenuti alla scoperta e individuazione di ben tre DNA presenti sui reperti custoditi presso il museo criminologico di Roma. Nonostante questo, tuttavia, il procedimento veniva archiviato nel maggio del 2015. La battaglia dell'avvocato Maccioni non si è tuttavia fermata. Nel 2016 e nel 2023 ha infatti proposto altre istanze di riapertura delle indagini sempre respinte dalla Procura della Repubblica di Roma. La seconda si basava sulle dichiarazioni rese dall'ex boss della Banda della Magliana Maurizio Abbatino in relazione al furto delle "pizze" dell'ultimo film al quale stava lavorando Pasolini, ovvero Salò o le 120 giornate di Sodoma, rubate nell'agosto del 1975 dagli stabilimenti della Technicolor sulla via Tiburtina. Durante la conferenza stampa è stato anche proiettato un video messaggio di Dacia Maraini, fermamente convinta anche lei della necessità di riaprire le indagini e di istituire una Commissione di inchiesta.

Lo spettacolo "Pasolini un caso mai chiuso"

Lo spettacolo è liberamente tratto dal libro "Pasolini un caso mai chiuso" dell'avvocato Stefano Maccioni ed è interpretato dallo stesso autore, da Irma Ciaramella e Tonino Tosto. Diretto da Enzo De Camillis. Il regista Enzo De Camillis ha evidenziato come la rappresentazione, un reading interpretativo, si compone di momenti teatrali e audiovisivi dedicati alla vicenda giudiziaria dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, nonché con precisi riferimenti all'opera e all'impegno civile dell'Artista.

"L'evento si inserisce anche nel percorso avviato da Cittadinanzattiva sul tema della legalità, in particolare sull'importanza della cultura, dell'arte e del teatro come strumenti per arrivare alla Giustizia. L'impegno per la legalità passa anche mediante il confronto trasparente e consapevole con la propria storia e l'esigenza di fare finalmente chiarezza sulla vicenda della morte di Pier Paolo Pasolini", ha dichiarato Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, che ha promosso lo spettacolo. Lo stesso ha ricordato anche che la Presidenza della Repubblica ha chiamato la sede dell'associazione per augurare una buona riuscita dell'iniziativa. Tonino Tosto, attore, ha evidenziato come l'obiettivo principale dello spettacolo sia quello di far riaprire il caso perché è necessario conoscere la storia del nostro Paese. Irma Ciaramella, attrice, ha sottolineato come la rappresentazione non passi attraverso una spettacolarizzazione dei fatti ma incarni la volontà di far conoscere gli avvenimenti soprattutto in favore delle giovani generazioni, alle quali principalmente è rivolto. Lo spettacolo si terrà al Teatro Brancaccio di Roma il primo dicembre.