AGI - Tre cittadini nordafricani, due marocchini e un tunisino, sono stati sottoposti a un decreto di fermo dalla Squadra Mobile di Roma, su disposizione della procura, nell'ambito dell'indagine sulla violenza sessuale e la rapina avvenute, nella notte del 25 ottobre scorso, ai danni di una 18enne e del suo fidanzato nel parco di Tor Tre Teste, nella Capitale.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la coppia - entrambi italiani -, si trovava in auto quando tre uomini avrebbero rotto un finestrino, immobilizzato il ragazzo e trascinato la giovane in una zona appartata del parco dove sarebbe stata violentata. Il gruppo - che alcune fonti descrivono come la 'gang dei nordafricani' - si è poi dileguato dopo l'allarme lanciato dalle vittime.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Arcuri, hanno portato all'individuazione dei tre indagati attraverso il riconoscimento fotografico e il successivo rintraccio: due sono stati fermati al Quarticciolo, il terzo a Verona. Gli accertamenti sul Dna avrebbero confermato tracce riconducibili ai fermati all'interno dell'auto, mentre non vi sarebbe corrispondenza tra uno dei tre e il liquido seminale repertato sul corpo della vittima.
I telefoni cellulari degli indagati sono stati sequestrati. Gli investigatori ipotizzano la presenza di altri componenti del gruppo coinvolti nell'aggressione e ancora da identificare. La stessa vittima, nelle dichiarazioni rese al Policlinico Casilino, aveva riferito che uno dei cinque aggressori l'avrebbe costretta a un rapporto sessuale non consensuale.
I tre fermati, interrogati dopo il provvedimento, hanno negato gli addebiti sostenendo che la violenza sarebbe stata commessa da un quarto uomo, indicato come di nazionalità tunisina. Proseguono le ricerche di almeno due presunti complici.

