Italia '90, Pechino Express, il tumore al colon. La "favola inimmaginabile" di Totò Schillaci

Scritto il 18/09/2025
da Novella Toloni

Il 18 settembre 2024 moriva, a soli 59 anni, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, bandiera della nazionale Azzurra

"Da piccolo sognavo di fare il calciatore e, insieme a questo, ho realizzato tutti i miei desideri. Mi sarei accontentato di poco, invece il calcio mi ha dato tutto: fama, vittorie, denaro". Così Salvatore Schillaci riassumeva, sulle pagine della Gazzetta dello sport, la sua incredibile carriera cominciata alla periferia di Palermo e culminata con i successi alla Juve e in Azzurro. Classe 1964 Totò divenne il simbolo del Messina in Serie B negli anni '80 prima di fare il grande salto - nell'estate del 1989 - con il trasferimento alla Juventus, club con cui vinse Coppa Italia e Coppa UEFA. Nel 1990, con la convocazione in Nazionale, divenne l'eroe di Italia '90 e grazie ai suoi gol e alle sue abilità entrò nel cuore dei tifosi italiani. Passato alla Lazio e successivamente "emigrato" in Giappone per giocare in J-League, Schillaci si ritirò nel 1997, reinventandosi volto televisivo anni più tardi, partecipando a reality come "L'Isola dei Famosi" e "Pechino Express", un'avventura che rappresentò la sua "rivincita sulla malattia, sulla depressione e sui pensieri di morte", raccontò Totò.

Notti Magiche e la nascita del figlio durante Italia '90

Fu durante le leggendarie notti di Italia '90 che Salvatore Schillaci, palermitano e debuttante azzurro, passò da promessa a icona del calcio italiano. Totò-gol, così era soprannominato alla Juventus, era reduce dalla conquista della Coppa Italia e della Coppa Uefa quando il tecnico della Nazionale Azeglio Vicini lo convocò. "Una favola così era inimmaginabile: tutto quello che toccavo diventava oro, ho avuto una grande occasione e l'ho sfruttata. Sono stato eletto miglior giocatore del torneo e sono arrivato secondo al Pallone d'Oro", raccontò anni fa sulle pagine del Corriere ricordando le Notti Magiche: "Nemmeno un folle avrebbe mai potuto immaginare cosa mi stava per accadere. Per me questo stato di grazia è coinciso con quel campionato del mondo". Un momento unico, reso ancora più magico dalla nascita del suo secondogenito, Mattia, venuto alla luce il 15 giugno proprio durante i Mondiali.

La battaglia contro il tumore e la morte

Nel gennaio 2022 la vita di Salvatore Schillaci è stata stravolta dalla diagnosi di tumore al colon-retto. Il calciatore si sottopose a due interventi chirurgici e a diversi cicli di chemioterapia e nel 2023, sulle pagine del Corriere, parlò apertamente della sua difficile battaglia: "Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione, avevo paura di morire. In mente mi è venuto di tutto, ma fortunatamente questo brutto male era circoscritto al colon, non ha danneggiato altri organi ed è stato tolto. Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema". Sei mesi dopo Totò finì di nuovo in ospedale per una recidiva, "una piccola macchiolina sulla cervicale bruciata con la radioterapia", raccontò il calciatore sempre al Corriere, sperando nella risoluzione positiva della malattia. Un anno dopo, però, il 7 settembre 2024 finì nuovamente in ospedale per l'ennesima recidiva ai polmoni, morendo undici giorni dopo a soli 59 anni.