Mio Gesù, ispirami su ciò che devo pensare della Tua vita nascosta ... "Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso" (Lc 2,51)...
Scese, sprofondò, si umiliò... fu una vita d'umiltà: Dio, appari uomo; uomo, Ti fai l'ultimo degli uomini; fu una vita di piccolezza, all'ultimo degli ultimi posti; sei sceso con loro per viver lì la loro vita, la vita di poveri lavoratori che vivono del loro lavoro; la Tua vita fu come la loro, povertà e lavoro; erano ignoti, Tu hai vissuto nell'ombra della loro oscurità. Sei andato a Nazaret, piccola città sperduta, nascosta nella montagna, da dove "non può venire qualcosa di buono" (Gv 1,46), si diceva; era il ritiro, l'allontanamento dal mondo e dalle capitali, Tu hai vissuto in questo ritiro...
Ed eri loro sottomesso, sottomesso come un figlio lo è a suo padre e a sua madre; una vita di sottomissione, di sottomissione filiale; obbedivi in tutto ciò a cui obbedisce un buon figlio. Se un desiderio dei tuoi genitori non era secondo la Tua vocazione divina, non lo compivi, obbedivi "a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5,29), come quando sei rimasto tre giorni a Gerusalemme; ma, salvo il caso in cui la Tua vocazione ti chiedesse di non acconsentire ai loro desideri, li obbedivi in tutto, come il miglior figlio e di conseguenza non solo obbedivi ai loro minimi desideri, ma li prevenivi, facendo tutto quanto poteva far loro piacere, li consolavi, rendevi la loro vita dolce e piacevole, cercando con tutto il cuore di renderli felici, essendo un figlio modello, e avendo tutte le attenzioni possibili per i genitori, nella misura, certamente, che permetteva la Tua vocazione... (...)
Ecco la Tua vita a Nazaret (...)! La Tua vita era quella di un figlio-modello, che vive fra un padre e una madre poveri lavoratori.
Domenica 28 Dicembre : San Charles de Foucauld
Scritto il 28/12/2025
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