Cetraro, rifiuta di dargli un farmaco e le tolgono il figlio
Scritto il 20/11/2025
da Redazione
Sottratto alla madre su indicazionedei Servizi sociali del Comune di San Marco Argentano, per una scelta terapeutica ritenuta dalla donna troppo invasiva e con effetti collaterali giudicati eccessivi. Questa la motivazione alla base della complessa vicenda di cui è protagonista – ormai da settimane e suo malgrado – il bambino di otto anni attualmente ospite di una casa-famiglia della cittadina tirrenica. Che, però, a conclusione di ogni colloquio settimanale (di soli 45 minuti) chiede soltanto di poter tornare a casa. Secondo quanto riferito dalla famiglia, il minore sarebbe, infatti, stato allontanato dopo che la madre ha espresso la propria contrarietà alla somministrazione di un farmaco indicato per una condizione neurodivergente del minorenne, ritenendolo troppo gravoso per gli effetti collaterali. La donna avrebbe agito in accordo con la pediatra di riferimento, ma i Servizi sociali hanno interpretato questa posizione come un atteggiamento «oppositivo», avviando un procedimento che ha, appunto, portato alla sospensione della responsabilità genitoriale e alla nomina di un tutore. Per la madre, che non ha mai smesso di rivendicare il proprio ruolo e il proprio legame con il figlio, ciò ha rappresentato un trauma profondo, acuito dal fatto che il bambino è stato collocato in una struttura residenziale, che non avrebbe i requisiti a suo tempo richiesti dal Tribunale. Nella casa-famiglia, il bambino avrebbe riferito di subire comportamenti aggressivi da parte di un altro ospite più grande, circostanza che la madre ha segnalato agli avvocati e che alimenta il desiderio del bambino di fare ritorno nella propria abitazione. In questo contesto, assume ancora più rilievo proprio la questione medica: il farmaco contestato dovrebbe essere somministrato nel rispetto delle procedure dell’Aifa e da uno specialista. Pertanto, gli avvocati della madre, in vista dell’udienza di inizio dicembre che stabilirà il futuro del bambino, chiederanno una consulenza specialistica per verificare come la terapia venga attualmente gestita. A fronte della sospensione della responsabilità genitoriale, la madre ha comunque tentato di ottenere informazioni sullo stato di salute del figlio attraverso una lunga lettera indirizzata al suo tutore, nonostante questi abbia risposto di essere tenuto a riferire esclusivamente al Tribunale per i minorenni.