ENERGIA, FORMARE E INFORMARE, PRIMO SERVIZIO PUBBLICO IMPRESA
Lo ha detto l’Amministratore delegato di Omnia Energia Spa Vincenzo D’Agostino che all’indomani dell’importante giornata di formazione dedicata al Controllore Centrale di Impianto (CCI), organizzata presso la sede di Zumpano e aperta anche a operatori del settore e tecnici provenienti da Basilicata e Puglia, rilancia una delle principali e forse più importanti mission aziendali: informare e formare è il primo servizio pubblico che un’impresa energetica può offrire oggi al Sud.
ADEGUARSI SIGNIFICA METTERE IN SICUREZZA IMPIANTI E ACCEDERE A INCENTIVI
Siamo nel pieno di una rivoluzione energetica in cui – spiega il manager di Omnia-È – ogni impianto fotovoltaico o eolico diventa, di fatto, una micro-centrale che dialoga con il sistema Paese. E quando queste micro-centrali non sono coordinate, il rischio è la perdita di controllo sui flussi, come già accaduto con i blackout che hanno colpito di recente, Paesi come Spagna e Portogallo. Adeguarsi, quindi, non è solo un obbligo ma un vero e proprio investimento sulla sicurezza e sulla continuità produttiva.
FOTOVOLTAICO ED EOLICO, OBBLIGHI E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
La delibera ARERA del 5 Agosto 2025 introduce un obbligo nazionale per tutti gli impianti di produzione da fonte rinnovabile non programmabile, quindi fotovoltaico ed eolico, di potenza superiore a 100 kW connessi in Media Tensione. La norma impone l’installazione del Controllore Centrale di Impianto (CCI), un dispositivo che consente al gestore di rete di: regolare da remoto la produzione quando necessario; intervenire in caso di sovrapproduzione; mantenere stabili tensione e frequenza della rete; prevenire fenomeni di instabilità e blackout.
FINO A 10MILA EURO A CHI ADEGUA TEMPESTIVAMENTE GLI IMPIANTI
L’obiettivo – spiega ancora l’Amministratore delegato – è semplice quanto decisivo e punta ad integrare la grande quantità di energia rinnovabile in modo sicuro e ordinato, evitando squilibri come quelli registrati recentemente in altri Paesi europei. – La delibera prevede inoltre un incentivo fino a 10.000 euro a fondo perduto per chi adegua tempestivamente il proprio impianto. Il contributo, però, si riduce del 25% ogni trimestre a partire da Marzo 2026 fino a Febbraio 2027, data questa, oltre la quale, i costi di adeguamento sono a totale carico del produttore, con rischio di distacco coattivo degli impianti non conformi.
SENZA COOORDINAMENTO TANTE PICCOLE CENTRALI A RISCHIO INSTABILITÀ
Se in passato le centrali di generazione permettevano un controllo totale, oggi la diffusione massiva di impianti rinnovabili distribuiti ha cambiato gli equilibri del sistema elettrico. Ogni impianto è una piccola centrale. Ma tante piccole centrali senza coordinamento possono creare instabilità. Ecco perché il CCI è la tecnologia che rimette ordine assicurando coordinamento, dialogando costantemente con la rete e regolarizzando rapidamente i momenti critici. È, in altre parole, la cintura di sicurezza della nuova transizione energetica.
FORMAZIONE CONTINUA, OMNIA LABORATORIO PER IL MEZZOGIORNO
L’evento formativo, realizzato insieme alla società ETM, ha trasferito competenze tecniche a imprese, installatori, energy manager e operatori del settore provenienti da tutta l’area del Mezzogiorno. Omnia, infatti, nasce e continua a operare con una missione chiara: sviluppare competenza che ricade a beneficio del territorio. Abbiamo attraversato vent’anni di transizione energetica – sottolinea ancora l’imprenditore – e oggi più che mai sentiamo la responsabilità di essere guida e presidio per chi crede nell’autoproduzione e nella sostenibilità come leva economica.
L’AD D’AGOSTINO: NON PERDIAMO TEMPO, È UN’OCCASIONE STRATEGICA
Il Sud – conclude Vincenzo D’Agostino – sta investito molto nelle rinnovabili. Oggi abbiamo l’obbligo di proteggere questi impianti, renderli sicuri, valorizzare gli investimenti fatti e contribuire alla stabilità del sistema elettrico nazionale. Adeguarsi significa cogliere l’incentivo massimo, evitare blocchi futuri e far parte attiva del cambiamento. È il momento di muoversi e di farlo insieme. Precisa infine che la capacità produttiva, entro febbraio 2026, dei soli 3 produttori di CCI nazionali non sarà sufficiente a soddisfare gli impianti da fonte rinnovabile superiore ai 100 kWp in Italia; un rischio concreto per i produttori di energia che non si attivano subito, a non percepire il contributo massimo messo a disposizione.
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