A partire dall’ipotesi di un bisogno prettamente economico, legato cioè all’accumulo di risorse che potrebbero anche servire proprio per spese legali o simili. Di certo c’è che, come detto più volte, gli episodi stanno allarmando non poco la comunità, per via del loro numero e del loro avvenire in tempi molto ravvicinati, ma anche perché hanno colpito settori diversi: solite le modalità, ordigni rudimentali nei confronti di attività commerciali, buste di proiettili a imprenditori, taniche di benzina – l’ultimo episodio di quattro giorni fa, appunto – e l’incendio, in particolare, all’escavatore della ditta Ferraro impegnato in un cantiere comunale che è legato ai fondi PINQuA e Pnrr. Sei episodi, in tutto, nell’arco praticamente di un mese, che hanno riportato a Lamezia un’atmosfera che si sperava ormai appartenere a un passato “dimenticato” forse troppo in fretta, forse con troppo ottimismo.
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