La fusione Mater Domini-Pugliese Ciaccio secondo Piazza Schierarsi Corigliano-Rossano: un’operazione dai contorni giuridici discutibili

Scritto il 12/07/2025
da Redazione

Come Piazza Schierarsi Corigliano-Rossano, siamo da sempre attenti alle questioni sanitarie regionali. A Catanzaro non solo bisogna essere attenti alle tante notizie dí opacità che arrivano, ma bisogna anche accendere nuovamente un focus su una questione importante: la fusione per incorporazione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini, sancita dalla Legge Regionale n. 33/2021 e dagli atti successivi, che rappresenta un passaggio normativo e amministrativo carico di zone d’ombra. Con la nascita dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco, si è dato vita a un polo sanitario e universitario che è poggiato su basi giuridiche fragilissime.
In primo luogo, ricorda Schierarsi, il Decreto Legislativo n. 502/92, così come modificato dal D.Lgs. n. 229/1999, stabilisce chiaramente che un’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU), per definirsi tale, deve disporre di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) di primo e secondo livello. Peccato che il Mater Domini ne sia strutturalmente privo, essendo privo per sua “genetica” organizzativa delle strutture di emergenza richieste dalla normativa statale.
Non è tutto. Ai sensi dell’articolo 8 del D.Lgs. n. 517/1999, l’istituzione di una AOU deve avvenire mediante Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), atto formale di riconoscimento che sancisce la legittimità di tali strutture nel sistema sanitario nazionale. Ma il Mater Domini, già protagonista in negativo con la storia ingloriosa della Fondazione Campanella e beneficiaria di un finanziamento regionale – sottolinea l’associazione – spropositato, rientra in quel gruppo di “pseudo AOU”. Sono circa una trentina, in tutta Italia, le strutture del genere, mai formalmente riconosciute con DPCM. Una mancanza grave, che getta pesanti dubbi sulla regolarità e la sostenibilità legale di un’operazione di fusione che, in teoria, dovrebbe elevare l’ospedale a polo di eccellenza universitaria.
In sostanza, anziché risolvere i cronici problemi di governance, risorse e servizi del comparto sanitario calabrese, la AOU Renato Dulbecco rischia di produrre un gigante amministrativo dai piedi d’argilla. Un’operazione di maquillage istituzionale che potrebbe rivelarsi più utile alla politica che ai cittadini, lasciando insoluti i veri nodi strutturali della sanità regionale.
La piazza di Schierarsi Corigliano+Rossano invita dunque a riflettere: può una legge regionale aggirare vincoli normativi nazionali così precisi?
E soprattutto, chi ne pagherà le conseguenze quando, di fronte a un eventuale contenzioso, a rimetterci sarà ancora una volta il diritto alla salute di un territorio già gravemente penalizzato?
Commissario al disavanzo sanitario Occhiuto basta selfie e comunicazione fantascientifica, se non sei bravo a risolvere i tanti problemi complessi della sanità calabrese, dimettiti.

L'articolo La fusione Mater Domini-Pugliese Ciaccio secondo Piazza Schierarsi Corigliano-Rossano: un’operazione dai contorni giuridici discutibili proviene da Il Fatto di Calabria.