Gli agenti della Squadra Amministrativa sono riusciti a far emergere un sistema illecito che, secondo quanto accertato, si nascondeva dietro la normale attività di raccolta delle scommesse. In due distinti centri, uno a Isola di Capo Rizzuto e l’altro a Strongoli, gli investigatori hanno documentato la concessione di prestiti in denaro ai clienti abituali per permettere loro di continuare a giocare.
Le somme venivano anticipate dagli esercenti sulla base di accordi informali con gli scommettitori, creando di fatto un circuito di credito parallelo non autorizzato. Sono tuttora in corso accertamenti per verificare se questo meccanismo fosse accompagnato da pressioni, minacce o dall’applicazione di tassi considerati usurari. Nel frattempo, è già stato contestato il reato di esercizio arbitrario di concessione di denaro. Durante le verifiche, gli investigatori hanno acquisito documentazione, testimonianze e riscontri contabili utili a ricostruire nel dettaglio la rete dei prestiti non autorizzati. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità penali. Al termine dei controlli, l’autorità competente ha disposto la revoca della licenza per uno dei due centri e la sospensione temporanea dell’attività per l’altro.
La Questura di Crotone sottolinea come queste operazioni testimonino l’impegno quotidiano della Polizia di Stato nel garantire legalità e trasparenza in un settore particolarmente delicato, dove spesso si innestano fenomeni di dipendenza e vulnerabilità economica. Le ispezioni negli esercizi di raccolta scommesse continueranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di prevenire nuovi illeciti e contrastare ogni possibile forma di usura legata al gioco.
L'articolo Crotone, prestiti illeciti nei centri scommesse: due operazioni della polizia smantellano il sistema parallelo di credito proviene da Il Fatto di Calabria.

