Saviano: "Ho sbagliato a espormi. E ora ne pago le conseguenze psichiche"

Scritto il 05/12/2025
da agi

AGI - "So di deludere chi mi ascolta, ma forse posso farlo arrivare all'orecchio di qualcuno al quale direi di non farlo mai quello che ho fatto io, non farlo mai. Se stai pensando di esporti, se stai pensando che va bene gestirti diffamazione, merda, tribunali perché vale la pena, perché sei coraggioso, io ti dico proteggiti, non lo fare, sii prudente. La paura non è codardia, la paura è semplicemente qualcosa che ti sta permettendo di salvarti, cosa che io non ho fatto e ne pago ora le conseguenze psichiche".

Lo ha detto Roberto Saviano, ospite della prima puntata di 'Diario di cittadinanza. Voci, storie e numeri delle disuguaglianze italiane', podcast targato Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, curato da Stefano Di Traglia, Antonio Fraschilla e Patty Torchia, distribuito sulle principali piattaforme streaming.

Il sud e l'isolamento di chi racconta

Il Sud "lascia soli sempre, sempre chi decide di raccontarlo, salvo poi mitizzarlo", ha ancora detto Roberto Saviano rivolgendosi ai conduttori e al direttore della Svimez Luca Bianchi. Saviano, minacciato dalla camorra e più in generale dalla criminalità organizzata, sottolinea come la scelta di esporsi e di denunciare le problematiche del Sud porti a un isolamento, nonostante la successiva glorificazione del mito.

Corrado Alvaro e il popolo dei mitomani

"Cito lo scrittore calabrese Corrado Alvaro che parla di Sud Italia come popolo di 'mitomani', cioè di adoranti il mito. Ad Alvaro stesso gli dicevano: 'Ma perché il tuo sguardo è basso? Hai quel mare guarda l'orizzonte, hai quel cielo, hai quel cibo'. Alvaro risponde: il mio compito è guardare a terra in nome di quel mare, in nome di quel cielo, in nome di quella tradizione e proprio in nome di questa bellezza che io ho il dovere e la necessità di poter tematizzare, raccontare, perché nel momento in cui ce ne occupiamo stiamo trasformando".