Occhi puntati sul comignolo della Sistina, l'annuncio del nuovo Papa grazie ad una stufa in ghisa

Scritto il 30/04/2025
da Eliana Ruggiero

AGI - Dal pomeriggio di mercoledì 7 maggio gli occhi del mondo saranno puntati sul comignolo che sarà montato sul tetto della Sistina. La canna fumaria è collegata a una stufa nella Cappella Michelangiolesca, dove i cardinali elettori riuniti in Conclave, bruceranno - in una stufa in ghisa usata per la prima volta durante il Conclave del 1939 - le schede utilizzate per la votazione del nuovo Papa.

A seconda del colore della cosiddetta "fumata", si saprà se il successore di Pietro è stato scelto. Fumata nera nei casi di non raggiunta maggioranza, fumata bianca per l'elezione del nuovo Pontefice. Fino al 2005 era in uso anche la fumata gialla, per segnalare il corretto funzionamento della stufa. Ma come si ottiene il colore della fumata e soprattutto, come assicurare che sia visibile anche a distanza? Ovviamente è la chimica a venire in soccorso.

E, se in passato per ottenere il fumo nero veniva aggiunta della paglia bagnata al falò, dal 2005 viene utilizzata una seconda stufa per accompagnare la fumata papale, con l'aiuto di fumogeni artificiali che intensificano le tonalità del colore. Perclorato di potassio, antracene e zolfo è la combinazione chimica usata per il nero; clorato di potassio, lattosio e colofonia per il bianco.

Prima di essere bruciate, le schede vengono perforate con un ago e legate insieme. Avvenuta canonicamente l'elezione, la Costituzione Apostolica Universi Dominicis Grecis prevede che si chieda il consenso dell'eletto con le seguenti parole: "Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?". E appena ricevuto il consenso si chiede: "Come vuoi essere chiamato?". Solo allora saranno bruciate le schede per la fumata bianca.