Gol a raffica: Brera li avrebbe bocciati...

Scritto il 18/09/2025
da Tony Damascelli

Gianni Brera sosteneva, era un paradosso, che la partita ideale sarebbe dovuta finire 0 a 0. Questo perché le due squadre non avrebbero commesso errori in difesa e comunque avrebbero creato occasioni da gol. Chi ha inventato il gioco del calcio ha pensato che il primo fine sarebbe stato quello di mettere la palla nella rete avversaria, dunque vincere. Gli ultimi risultati, di campionato e di coppe europee, sembrano smentire la teoria del maestro Brera (che però scelse come Oscar personale Ungheria-Uruguay 4 a 2 del '54), numeri esponenziali di gol, papere diffuse, finali di Champions con una differenza reti storica, recenti derby d'Italia con un 4 a 4 o 4 a 3, partite di coppa con l'incredibile 4 a 4 di Juventus-Borussia Dortmund, gare di Liga spagnola sabato scorso 6 a 0 tra Barcellona e Valencia, il Bayern che supera 5 a 0 l'Amburgo, il Torino che ne busca 5 dall'Inter ma poi batte la Roma all'Olimpico. Dice: è il fake-football di inizio torneo però alcuni cappotti sono arrivati a conclusione della scorsa stagione. Senza i gol il calcio è una bambola gonfiabile, può soddisfare soltanto chi non sa vivere la vera passione fino in fondo. Soprattutto il football non è una scienza esatta e nemmeno un esercizio atletico. Gli exit poll delle partite vengono smentiti da un autogol, da un infortunio, dalle stolte decisioni degli arbitri, dall'imprevedibilità di questo sport. Non è vero, tuttavia, sostenere che tanti gol significano tanto spettacolo, spesso sono risultato di errori grossolani, le distrazioni difensive appartengono ad un football modesto. Gli almanacchi del calcio sono affollati di risultati clamorosi, l'1 a 7 del Brasile umiliato in casa dalla Germania nel mondiale del 2014, lo stesso risultato del Manchester United sulla Roma nel 2007 e del Bayern sempre ai giallorossi nel 2014, il Bayern che devasta il Barcellona 8 a 2 nell'agosto di cinque anni fa sempre in champions. Nulla di nuovo, se non l'effetto tossico per l'enfasi dei telecronisti che non raccontano ma esasperano ogni pallone che gonfia la rete. Si replica.