Napoli all'esame City tra il fattore H e quello "nostalgia"

Scritto il 18/09/2025
da Angelo Rossi

Haaland-Hojlund, centravanti a confronto. Donnarumma contro il club della sua terra

Azzurro Napoli è il colore della supersfida di questa sera all'Etihad. Stessa tonalità cromatica delle squadre (quella di Conte andrà in campo con la casacca da trasferta) ma tanti intrecci e incroci che a pensarci bene non giustificano i 2.300 chilometri che distano dal Vesuvio a Manchester. I campioni d'Italia in Europa non hanno mai sconfitto un club inglese, ritornano nella competizione più ambita dalla porta principale e sul campo più complicato che si possa immaginare, per dirla alla Conte «andiamo a casa dei maestri per imparare, io per primo». City oggi vuol dire il monumento Pep Guardiola in panchina («sarà durissima confrontarsi con il Napoli e con Conte, bello salutare De Bruyne: giocatore straordinario, mai avuto dubbi sul fatto che potesse fare la differenza in serie A»).

City significa De Bruyne, certo, dieci anni lì sono valsi al tuttocampista belga il titolo di The king, un nome che dice tutto, non uno qualsiasi. City è anche il napoletano Gigio Donnarumma, finito alla corte dei citizens da qualche settimana, uno dei portieri-top al mondo che quando gli chiedi della sua città, s'illumina in volto: «Io al Napoli in futuro? Nel calcio tutto può accadere, quella è la mia terra, lì ho amici e famiglia, sarà dura per mia madre che è tifosa degli azzurri. Da giorni scherzo con Di Lorenzo su questa partita, possono fare strada in Champions, lo meritano club e tifosi ma ovviamente io voglio vincere per la mia squadra».

Ma City-Napoli non può prescindere dal fattore H, ovvero i due centravanti che probabilmente faranno la differenza. Haaland è una macchina da guerra, un robot, cinque reti nelle ultime quattro gare di Premier, otto in cinque match mettendoci pure la Nazionale. È l'incubo, il pericolo numero uno, proverà a limitarlo la nuova coppia centrale Buongiorno-Beukema battezzata da Conte; da quest'altra parte ci sarà il danese Hojlund, l'erede di Lukaku, un esordio in azzurro da urlo a Firenze, per lui e McTominay è un ritorno a casa ma il paragone con il norvegese non regge: in maglia United quattro derby e zero gol, uno stasera al City farebbe innamorare Napoli ancor di più.