Togli i 3 punti e dell'Inter che batte in volata e fortunosamente il Verona non resta nulla, da Lautaro che non segna per la quarta giornata di fila a Bonny che dopo tante partite giocate alla Thuram ne fa una alla Taremi. Però alla fine, i 3 punti sono l'unica cosa che conta e allora Chivu, complice il Milan che ha battuto la Roma, si ritrova in compagnia lassù, di nuovo a una lunghezza dal Napoli, nonostante la sconfitta nello scontro diretto, di fatto ammortizzata grazie al pallone che Barella calcia disperatamente in area al minuto 93 e che il danese Frese devia involontariamente nella porta di Montipò.
"Abbiamo saputo soffrire, partite così alla fine rischi anche di perderle", ammette Chivu, e in effetti al suo collega Zanetti, oltreché i complimenti restano anche rimpianti enormi, tipo il palo centrato sull'1-1 da Orban e soprattutto la decisione presa dagli arbitri sul contropiede di Giovane, steso da Bisseck appena oltre la linea di metà campo. "Con la velocità che ha, avrebbe certamente preso quel pallone", spiega il tecnico del Verona. Invece anche il Var ha deciso che, data la direzione del pallone, non ci fossero tutte le condizioni per trasformare in rosso, il giallo sventolato in campo dall'arbitro Doveri. Il classico caso destinato a fare arrabbiare qualcuno (ma chissà perché, quasi sempre tocca a chi conta di meno).
Chivu ha cominciato con 4 cambi rispetto alla partita precedente e ha vinto restaurando la squadra già dopo pochi minuti della ripresa. Altra giornata inutile di Luis Henrique, che non può fare il vice Dumfries. Dopo mezzora di niente, il brasiliano fa un cross appena normale (Bastoni di testa, parato), del quale si stupiscono persino i compagni, che infatti lo applaudono nemmeno avesse segnato in rovesciata. Poi un'altra mezzora di niente e infine la sostituzione ovvia, quando Chivu mette i titolari, per acciuffare un'indispensabile vittoria.
E dire che l'Inter era andata in vantaggio in avvio (schema da angolo: da Calha a Zielinski, per la botta al volo dal limite dell'area) poi però ha smesso di aggredire il Verona, lasciandogli un po' di campo, nel quale le frecce di Zanetti si sono infilate sapientemente. Pareggio su rinvio di Sommer e palla conquistata in mezzo al campo dagli avversari, con Giovane (primo gol in A) che scherza Bastoni prima di un gran tiro col destro, lui che è mancino. Quindi il palo e poi tutta la ripresa giocata dall'Inter a metà fra la voglia di vincere e la paura di perdere. Statistiche salve, sono 9 vittorie nelle ultime 10 partite.
Esposito meglio di Bonny e soprattutto ancora male Lautaro, che nel primo tempo il gol non lo segna ma lo sbaglia (gran palla di Sucic, ma tiro scarabocchiato in bocca a Montipò) e nel secondo è totalmente annullato dal tedesco Bella-Kotchap, il Bisseck di Zanetti, uno che fa ancora in tempo a riprendersi la carriera. A Lautaro invece potrebbe fare bene un turno di riposo. E la partita con l'Almaty mercoledì a San Siro sembra l'occasione giusta.