Da nerazzurri a nerazzurri il Psg riparte da dove aveva lasciato. Insomma: nessuna sorpresa a Parigi, ma se c'era un modo peggiore per cominciare la Champions l'Atalanta l'ha trovato in soli tre minuti. Pronti, via: Maldini si incarta davanti all'area, Marquinhos gli ruba la palla e si presenta sotto porta per trasformare in gol un cross di Fabian Riuz. Insomma: sarà forse perché Juric - all'esordio nella coppa più grande - rinuncia all'attaccante per due falsi nove più falsi che non si può (De Ketalaere e Maldini stesso), sarà l'immensità del Parco dei Principi e dei campioni d'Europa, sarà che ci vorrebbe un po' più di coraggio, ma la partita è subito in salita. E per fortuna che poi, due minuti dopo, Bruno Mendes si mangia il raddoppio: ma è solo l'inizio.
E allora: dov'è finita la Dea? È il punto di domanda del dopo Gasperini, che inevitabilmente coinvolge il suo successore e che neppure il largo successo contro il Lecce ha cancellato. Juric, poi, ci mette del suo: butta in campo il 21enne Bernasconi, 5 minuti giocati fin qui in Serie A, che si ritrova preso in mezzo tra Barcola, Mendes e il ritrovato Kvaratskhelia. Se non è un abbaglio, poco ci manca. In pratica si gioca da una sola parte con gli esterni bergamaschi in balìa della tempesta e gli altri presi in mezzo. E poi diciamolo davanti s'aggira il fantasma di Lookman: prima dell'inizio Luca Percassi ha detto che indietro non si può tornare, ma quando sarà pronto lo riaccoglieremo a braccia aperte, nel frattempo però c'è Carnesecchi, ed è grazie a lui che il carosello parigino produce spettacolo ma niente altri gol. Almeno per un po'. Perché è un assedio, da mal di testa: il Psg sfiora più volte il raddoppio e quando rifiata tra i bergamaschi ci prova solo Kossonou, un difensore. Tanto che poi, quando sembra di vedere un po' di calma, Kvara svicola in mezzo a un sacco di ammiratori per piazzare dal limite il gol ammazza match. Nonostante che poi Carnesecchi - ancora lui - ipnotizzi Barcola per parargli un rigore.
L'intervallo porterebbe consiglio - entrano Krstovic e Samardzic per Cdk e Maldini e, dunque, arrivano le punte -, eppure il gol che anestetizza tutto arriva dall'altra parte (Bruno Mendez taglia un'altra volta una difesa di burro). Il resto quindi è mancia: un tiro dell'Atalanta, Scalvini che entra e si fa male, il torello francese che si conclude con il poker di Ramos allo scadere. E allora, Juric: dov'è finita la Dea?