Ipnotizzati ancora dall'occhio di Shinjuku

Scritto il 18/09/2025
da Oscar Eleni

Non pensavamo che l'occhio di Shinjuku, magia della vecchia Edo, tornasse ad ipnotizzarci come nei giorni magici dell'Olimpiade quattro anni fa. Proprio quando la grande atletica e l'Italia davvero sportiva si preparava a congedare con l'onore dovuto campioni olimpici come Tamberi e Jacobs, oro nell'alto e nei 100 metri 4 anni fa nello stesso stadio di Tokyo, ecco il volo nella sabbia per trovare oro mondiale, del Mattia Furlani nato per stupire. La benedizione dei maestri come in quella notte magica del primo agosto nell'Olimpiade inventata dentro la tragedia della pandemia. L'abbraccio di una bella squadra di atletica che trova l'oro nel ragazzo magico tifoso della Maggica mentre si fa sgridare un ultima volta dalla madre allenatrice che gli ordina di rimettersi il pettorale con il nome che lui stava strappando insieme alla maglia. Festa grande nel borgo del nostro Copperfield nato da lombi nobili, il padre Marcello, nell'85, saltava 2.27 in alto, la madre Kathy Seck di origini senegalesi eccellente velocista e ora benedetta da tutti per aver scelto di allenare, abbracciando e sferzando il suo campione che all'inizio voleva giocare a basket, ma poi ha preferito la splendida solitudine dei campioni dello sport più bello e crudele che ci sia. Aveva cominciato alternando successi nel lungo e nell'alto, dove ha lasciato solo la sorella Erika che va già benissimo, fino alla scelta che gli ha già permesso di avere quasi tutto. Nato il 7 febbraio 2005, nel giorno di Charles Dickens a cui sarebbe piaciuto questo Oliver Twist che ci ha tolto lo zero nella casella dorata ridando una spinta allo squadrone di La Torre. La festa non è certo finita dicono accarezzandolo i triplisti, il Dallavalle ritrovato e il cubano Diaz, adottato dall'Italia e affidato alla famiglia Donato, allievo nato in una scuola speciale, ricreato in quella italiana, quella di Beppe Gentile, del Camossi cacciato dalla corte di Jacobs e ora giustamente risarcito con la responsabilità del settore salti nella famiglia azzurra. Lui e la Battocletti per andare oltre il sogno, senza illudersi che anche la staffetta veloce si ricordi di quei giorni magici sotto l'occhio di Shinjuku.