Una lettera anonima, diffamatoria e con toni intimidatori è stata recapitata nei giorni scorsi al sindaco di Crosia, Maria Teresa Aiello. È lei stessa a denunciare pubblicamente l’episodio, convinta che il silenzio non debba mai diventare «terreno fertile per la vigliaccheria». «Gli attacchi che riguardano la vita personale non sono solo gratuiti, ma profondamente mortificanti, cercano di colpire ciò che ognuno di noi ha di più intimo, non per discutere idee o scelte amministrative, ma per ferire sul piano umano. È un metodo triste, che dice molto di più su chi lo usa che su chi lo subisce». La scelta dell’anonimato utilizzato per colpire rivela, per la Aiello, l’incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie parole. «La politica, l’amministrazione, il confronto democratico… tutto può essere discusso, criticato, contestato. Ma quando si inventano fatti personali per ferire, si supera una linea che non dovrebbe essere varcata da nessuno».
L'articolo Lettera anonima alla sindaca di Crosia, Maria Teresa Aiello. La solidarietà dei parlamentari del M5S proviene da Il Fatto di Calabria.