“Il diritto all’acqua potabile – scrive Tomaino – è un diritto fondamentale e non può essere compresso, limitato o negato da società private. La Sorical pertanto non può arrogarsi nessun diritto alla sospensione delle utenze morose né tanto meno può ridurre l’erogazione ai Comuni. I cittadini hanno certamente il dovere di pagare ma gli stessi non possono essere minacciati della sospensione dell’erogazione dell’acqua”. “Nel rispetto della pronuncia della Corte Costituzionale, degli articoli della Costituzione e dell’esito del quesito referendario – prosegue l’avvocato – chiediamo alla Sorical il rispetto della legge, senza operare ricatti. ACU nel passato, dopo aver denunciato la Lamezia Multiservizi, grazie anche all’intervento della Prefettura, è riuscita ad assistere i cittadini pervenendo a mediazioni con la società e facendo applicare saldi e stralci commisurati alle condizioni economiche familiari, ma evitando la sospensione dell’erogazione del servizio in nome dei principi fondamentali del nostro ordinamento. ACU Calabria non ha sottoscritto volutamente la carta dei servizi proposta da Sorical e Arrical proprio perché il tema dell’acqua non è negoziabile, preferendo mantenere le mani libere proprio per sorvegliare l’operato della società nella gestione dell’acqua potabile”.
“È questo il compito assegnato alle Associazioni dei Consumatori libere – in conclusione – ovvero quello di poter rappresentare e difendere, anche con forza, le istanze degli utenti, soprattutto quelli più disagiati, ma sempre nel rispetto della legge”.
L'articolo Il distacco dell’acqua ai morosi, “Sorical rispetti la legge e la carta dei servizi” proviene da Il Fatto di Calabria.