Al ventottenne Halmi Ben Mahmoud Mselmi, che è difeso dall’avvocato Giovanni Cadavero, il sostituto procuratore Paolo Sirleo e l’aggiunto Giulia Pantano (titolari dell’indagine) contestano l’adesione all’Isis e di aver abbracciato un’ideologia finalizzata a destabilizzare gli ordinamenti statali attraverso azioni violente, anche di tipo individuale, sul territorio europeo. Le indagini, condotte dalla Digos di Catanzaro col supporto di investigatori nazionali e internazionali, hanno ricostruito le fasi che della radicalizzazione del ventottenne. Un percorso del quale gli inquirenti avrebbero trovato tracce sul web. Il tunisino, che abitava in pieno centro a Cosenza, avrebbe abbracciato l’ideologia terroristica dell’Isis e il conseguente fondamentalismo di stampo jihadista.
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