La Dda chiude le indagini sul sospetto jihadista cosentino

Scritto il 20/12/2025
da Redazione

Sono accusati, a vario titolo, di adesione e diffusione dell’ideologia dello Stato Islamico i due tunisini, Halmi Ben Mahmoud Mselmi (arrestato a Cosenza lo scorso 17 aprile) e Skander Ben Fehri Bahroun (identificato successivamente). A entrambi, l’altro ieri, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini da parte dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Al ventottenne Halmi Ben Mahmoud Mselmi, che è difeso dall’avvocato Giovanni Cadavero, il sostituto procuratore Paolo Sirleo e l’aggiunto Giulia Pantano (titolari dell’indagine) contestano l’adesione all’Isis e di aver abbracciato un’ideologia finalizzata a destabilizzare gli ordinamenti statali attraverso azioni violente, anche di tipo individuale, sul territorio europeo. Le indagini, condotte dalla Digos di Catanzaro col supporto di investigatori nazionali e internazionali, hanno ricostruito le fasi che della radicalizzazione del ventottenne. Un percorso del quale gli inquirenti avrebbero trovato tracce sul web. Il tunisino, che abitava in pieno centro a Cosenza, avrebbe abbracciato l’ideologia terroristica dell’Isis e il conseguente fondamentalismo di stampo jihadista.

L'articolo La Dda chiude le indagini sul sospetto jihadista cosentino proviene da Il Fatto di Calabria.