«Questa mattina si stanno svolgendo in contemporanea, nelle piazze di Catanzaro, Caltanissetta e Roma, tre importanti e partecipate manifestazioni dei lavoratori di Telecontact Center, l’azienda che per oltre 20 anni ha fatto parte del Gruppo Tim e che nelle scorse settimane è stata oggetto di una procedura di cessione di ramo verso la newco denominata Dna, costituita da un totale di 3.380 lavoratori, di cui 1591 provenienti da Telecontact e 1.789 dal gruppo Distribuzione Italia, uno dei più grandi contact center in outsoourcing in Italia». Lo comunica il segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti.«La rabbia e lo sgomento dei lavoratori di Telecontact Center per la fuoriuscita dal Gruppo Tim – sottolinea Conti – è la naturale risposta di coloro i quali hanno sempre rappresentato il primo interfaccia aziendale con i clienti, operando con professionalità e senso di appartenenza, ricordando che la maggioranza sono lavoratrici con contratti part time. L’Ugl Telecomunicazioni continuerà a battersi per l’integrità del Gruppo Tim e a sostegno delle lotte dei lavoratori e lavoratrici di Telecontact, avendo come scopo primario quello della salvaguardia del perimetro occupazionale che coinvolge migliaia di famiglie, senza, peraltro, dimenticare anche le preoccupazioni che avvolgono gli operatori del Gruppo Distribuzione che dovranno confluire in questa nuova società».Sciopero e sit-in di protesta dei lavoratori del call center Telecontact, che sono scesi in piazza questa mattina nel centro di Catanzaro per dire no alla cessione dell’azienda da parte di Tim a un’altra società: l’operazione riguarda oltre 1600 lavoratori in tutt’Italia e circa 450 lavoratori in Calabria, nella sede di Catanzaro, preoccupati per il loro futuro lavorativo. A promuovere la mobilitazione di oggi i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl con le relative categorie del settore telecomunicazioni. Al sit-in, che è partito da Piazza Matteotti per concludersi a Piazza Prefettura, hanno partecipato oltre 400 persone. «E’ inaccettabile – dicono i sindacati – che un’azienda controllata al 100% da Tim e che svolge da 25 anni un servizio fondamentale di customer care per l’ex monopolista di Stato, venga conferita a una società con un capitale sociale irrisorio (soli 10mila euro), con il timore concreto di una dequalificazione professionale e salariale, e di una potenziale delocalizzazione mascherata. La scelta di Tim di esternalizzare il call center, facendolo uscire dal perimetro del gruppo in un’operazione che non presenta alcun senso industriale, rischia – spiegano i sindacati – di compromettere la qualità dei servizi e, soprattutto, crea una vera e propria bomba sociale in un territorio ad alta depressione occupazionale come la Calabria». L’obiettivo dei sindacati è quella di fare della vertenza calabrese di Telecontact una vertenza nazionale.
L'articolo Call center, manifestazione a Catanzaro dei lavoratori Telecontact: “Questa cessione è una cosa scellerata” proviene da Il Fatto di Calabria.